28 gennaio 2019

Recensione di L’allieva, di Alessia Gazzola

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Recensione di L’allieva, di Alessia Gazzola
Titolo: L’allieva
Autore: Alessia Gazzola
Editore: La Gaja Scienza
Lingua: Italiano
Genere: Giallo, Romance
Trigger: Protagonista antipatica


Sinossi: Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po' distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l'istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall'affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all'omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta. Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un'aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.


Letto da: Gioneb
Recensito da: Gioneb
Commento:

Q&A

1) Cosa ti ha convinto a leggere questo libro?
Ho comprato il libro grazie al successo che ha avuto la serie tv che ne hanno tratto; ho deciso, poi, di leggerlo perché avevo una gran voglia di qualcosa di leggero e nella sua trama avevo trovato alcuni elementi che mi ispiravano, tra cui la coinquilina giapponese e la medicina legale. Tutti i gialli, almeno quelli ambientati ai giorni nostri, che ho letto avevano sempre il punto di vista di un investigatore o di qualcuno coinvolto nel caso, che vuole delle risposte; questo invece ha il punto di vista più originale del medico legale.

2) Valeva la pena leggerlo?
Sembrerà strano (a me sembra molto strano), ma nonostante io abbia dato a questo libro un 2,5 su 5, la risposta a questa domanda è sì. Una volta messo da parte l’odio per la protagonista, ho iniziato a notare alcuni lati positivi del romanzo che mi hanno convinto ad aggiungere un mezzo voto in più.
Poi, avendolo letto, mi sono tolta la curiosità sulla serie!

3) Qual è il punto di forza di questo libro?
Il punto di forza del libro, ovvero ciò che mi ha spinto ad arrivare fino alla fine, è che si legge molto bene e i personaggi creati dall’autrice sono anche belli e ben caratterizzati. Il caso, di per sé, è ben congegnato e mi ha colpito come l’autrice ha deciso di chiuderlo.
La storia d’amore non è affatto banale, forse all’inizio un po’ sì, ma mi è piaciuto come l’ha portata avanti.

4) E invece, il punto debole di questo libro?
Potrei scrivere pagine e pagine sull’enorme punto debole di questo libro: la protagonista. Alice è di un'antipatia impressionante e mi sono spesso ritrovata a darle della viziata. Oltre a questo, mi ha fatto storcere il naso come è stata gestita la sotto trama del rischio bocciatura [da qui spoiler]: lei non ha fatto assolutamente nulla, o peggio, ha messo i piedi in testa a l’unico suo superiore che la voleva aiutare per poi arrabbiarsi con lui perché dopo il suo gesto ha smesso di aiutarla. Ovviamente in seguito lui le ha salvato la carriera senza che lei facesse niente per meritarselo.

5) Qual è il tuo personaggio preferito?
I personaggi creati dalla Gazzola sono tutti ben caratterizzati. Dopo una frase del genere non posso non pensare a Yuki e a quanto non sia solo una serie di stereotipi sul giappone.
Pensandoci bene, il personaggio che ho apprezzato di più è stato Arthur, ma so benissimo che è perché è tipo l'uomo perfetto, ma imperfetto al tempo stesso. Il tipico bello di questo genere di romanzi, ma non troppo stereotipato. Peccato che io sia sicura al 100% che questa predilezione per lui svanirebbe se andassi avanti con la serie.

6) Leggeresti ancora un libro dello stesso autore?
Proseguirai con la serie?
Come si può intuire dall’ultima frase della risposta precedente, non ho la minima intenzione di proseguire con la serie: ho disprezzato così tanto la protagonista che sarebbe masochistico leggere altre sue disavventure. Detto questo, potrei anche valutare di leggere altro dell’autrice, ma, da quanto mi risulta, non ha scritto niente al di fuori di questa serie.

7) A chi lo consigli?
Passo.
Per chi ritiene che non sia valido passare chiedo: come faccio io a consigliare a qualcuno un libro di cui ho disprezzato la protagonista e di cui non intendo leggere il seguito?

8) Per quale casa di Hogwarts è adatto?
Posso passare ancora? No? Va bene allora lo smisto tra i Tassorosso (o forse Grifondoro?), perché è la storia di come la protagonista si impegni al massimo molto per scoprire com’è morta Giulia, spinta dal fatto di averla conosciuta poco prima della sua morte.

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